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L'Osservatorio per le Politiche Giovanili

Prof. Giuseppe Ricchiuto - Direttore scientifico

Non è mia intenzione ripercorrere l'ampia e documentata ricerca (esplicitata nei Report) portata avanti dall'Osservatorio per le Politiche Giovanili, lungo il cui percorso si snoda la problematica e la problematicità dell'educazione alla salute e del discorso sulla “questione” giovanile. Più semplicemente, vorrei limitarmi ad alcune osservazioni che riguardano e giustificano metodologie e approcci teorici seguiti dall'Osservatorio dando scientificità al progetto e al successivo percorso di implementazione e attuazione.

Più metodologie si incontrano nelle azioni dell'Osservatorio per le Politiche Giovanili non come una sovrapposizione di metodologie, ma come scelta strategica di una pluralità di visioni e approcci di lettura che eviti il rischio di modelli monometodologici e unidirezionali.

In questo senso, l'esperienza si segnala per una scientificità che trova nella pluralità di teorie e prassi la necessità di un approccio reticolare e aperto ai codici di lettura dei processi in divenire.

Un aspetto significativo e originale su cui merita soffermarsi è l'ideazione di staff di esperti provenienti da luoghi e da diverse esperienze professionali.

Il percorso non tende a sminuire o accentuare un ruolo su un altro, ma anzi tende a valorizzare le competenze reali attualmente presenti attraverso l'incontro e l'alleanza professionale su un unico oggetto di ricerca come risorsa aggiuntiva che consente una più interessante visione, lettura e comprensione dei fenomeni osservati.

In questo senso, è un valore aggiunto il significato e la sintesi interpretativa di un medesimo processo mettendo in comune più sguardi e punti di vista. Non si tratta di sguardi e punti di vista che si sovrappongono, né che si contrastano, ma di una pluralità osservativa come possibilità di maggiore comprensione dei processi in azione.

Merita evidenziare come tutti i componenti degli Staff dell'Osservatorio per le Politiche Giovanili svolgono un'attività che in parte proviene dalle competenze di origine, ma in un qualche modo va oltre, soprattutto nella dimensione di gruppo plurale di lavoro.

Oggi è sempre più necessario lavorare in rete con i soggetti che fanno ricerca a tutti i livelli, dagli operatori che stanno sul campo, a quelli che elaborano teoricamente i fenomeni osservati; anche i giovani devono essere coinvolti in questo processo per renderlo sempre più vicino alla loro realtà.

Bisogna progettare azioni non più generalizzate come in passato, ma è necessario costruire a seconda dei contesti e dei soggetti. Per fare questo è però necessario fare ricerca sul campo direttamente negli spazi d'aggregazione (scuola, famiglia, territorio, gruppo dei pari), osservando, ascoltando, comunicando e progettando con le persone presenti.

La ricerca deve partire proprio da questo dialogo, affinché si elaborino nuove strategie in grado di rispondere ai nuovi fenomeni che si manifestano.

Le organizzazioni che si occupano di ricerca dovranno dotarsi di strumenti agili, in grado di confrontarsi, per tempo, con l'evoluzione continua dei fenomeni giovanili, che non possono essere codificati e letti in modo univoco, nondimeno è possibile ridurre tutto alla dimensione quantativistica e funzionalistica avvalendosi dei punti di vista di ascendenza positivistica. Molte delle discipline implicate danno letture ugualmente indicative sull'argomento, mentre invece sempre più si avverte la necessità di incrociare questi saperi al fine di comprendere meglio il fenomeno osservato. Di conseguenza un “dato” così complesso e in divenire come il mondo giovanile esige che ogni sua forma divenga multiforme.

La sinergia che ne deriva ha permesso di intraprendere un percorso complesso che ha consentito agli attori coinvolti di sperimentarsi in percorsi di ascolto e comunicazione attraverso l'utilizzo di metodi e pratiche sistematiche ed esperienziali, nonchè narrative ed ecosistemiche.

L'Osservatorio ha posto dunque al centro l'interesse per la ricerca, per l'osservazione dei processi educativi … per i mondi della vita, le storie di vita, le condizioni e i processi che consentono il racconto in una prospettiva riflessiva, educativa e formativa: un processo in cui si dà ordine e si attribuisce senso a eventi, decisioni, sentimenti, un percorso legato al nesso centrale esperienza-conoscenza, e al tempo stesso, contestualmente, di rilancio della propria progettualità e di apertura e curiosità verso la soggettività dell'”altro”.

L'Osservatorio, dunque, si è dipanato tra due diversi momenti: il dispositivo autoriflessivo che ripercorre e trae il senso della propria storia e un secondo dispositivo “negoziale”, un lavoro di interazione negoziata sui significati, collettivo, in cui il gruppo che è in gioco nel percorso di ricerca e/o di lavoro formativo scopre, esalta, rilancia, compara senso e significati delle esperienze. La storia individuale diviene appartenente al suo contesto e al tempo stesso getta sul contesto la luce della sua originale unicità.

Naturalmente, la fusione e la comparazione critico-riflessiva-valutativa di tutti i dati di esperienza raccolti e la pubblicazione dei Report, a cura dell'Osservatorio per le Politiche Giovanili, è finalizzato ad una migliore comprensione dei percorsi di Educazione alla salute e della Cultura giovanile. Inoltre, un'attenta verifica degli esiti aiuterà a dare forma e ritrovare il senso nei propri percorsi, orienterà la capacità di rimettersi in gioco e di conseguenza di ri-orientamento verso situazioni nuove. E' un modo per riconoscere ed evidenziare le orme che il nostro passaggio lascia sul terreno. E' un gioco introspettivo di memoria e sintesi che obbliga a ricercare dentro di noi e a cogliere l'autenticità, l'essenza, l'emozione, il cuore, la ricchezza più profonda della propria storia.

Agli adulti, agli insegnanti, agli educatori, agli operatori sociali il consiglio di stare dentro la complessità e la variabilità dei fenomeni, con lentezza, senza necessariamente e frettolosamente volerli ridurre a pochi e semplici elementi razionali di spiegazione ed intervento, tanto rassicuranti quanto illusori.

Chi condivide questo, si dispone all'ascolto e alla comunicazione che non significa osservare - ricercare - valutare per affermare una propria supremazia, un suo potere.

La forza dell'argomentazione la troviamo soprattutto nella pluralità di pensieri, di visioni “arcobaleno” e nella plasticità delle persone contro un sistema ossessionato dalla volontà di determinare e di incasellare ogni soggetto in una serie di condizionamenti, in una parola di classificare tutto e tutti.

Il tempo, la sua cultura, è al centro di ogni riflessione sulla vita e sulla vita dei giovani… è proprio il tempo che lascia i segni della nostra storia biografica in divenire… autentica e mai uguale a se stessa. Mondi giovanili… groviglio, a volte, incomprensibile di tanti fili intrecciati insieme: storie, sentimenti, emozioni, stati d'animo, comportamenti, delusioni, desideri, azioni, compromessi, aspettative, incubi, sogni…

E' questo il senso di questo percorso… storie di vita e mondi fantastici vissuti, immaginari, celati, e a volte anche, impercettibili!

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